Zeroperimetro

Il Centro Famiglia “Villa Cingoli” del Comune di Vercelli fa parte della Comunità Educante di Vercelli: una rete promossa dal Centro Territoriale del Volontariato comprendente enti ed associazioni del territorio che hanno deciso di mettere insieme le loro riflessioni, risorse, competenze e professionalità per cercare di trasformare la città in una comunità educante. 

La collaborazione tra i partner è finalizzata a realizzare e consolidare azioni integrative di supporto a bambini e ragazzi in difficoltà, per tutelare e valorizzare la dimensione sociale del processo educativo.

L’idea centrale è promuovere il welfare di comunità.

I progetti di CEV sono rivolti a tutti i bambini e ragazzi della città di Vercelli e delle zone limitrofe con priorità a colore che si trovano maggiormente in difficoltà o fragilità e con minori possibilità di accesso ad altre opportunità educative. L’auspicio di CEV è di riuscire a coinvolgere anche le famiglie dei minori mediante percorsi di confronto, supporto e sviluppo del ruolo genitoriale.

#ZEROPERIMETRO

Dopo la conclusione della ricerca condotta dal Servizio di Psicologia dell’ASL VC presso le scuole secondarie della città intitolata “Emotività e stili di vita durante la pandemia” e la rilevazione condotta da CEV “I nostri occhi, i loro biSOGNI” rivolta agli adulti, la Comunità Educante ha deciso di passare all’azione e offrire qualcosa di concreto per andare a creare insieme ai ragazzi un modo per affrontare le esigenze rilevate.

CEV ha partecipato ad un bando della Regione Piemonte per il finanziamento del progetto #ZEROPERIMETRO. L’ obiettivo è stato la promozione del benessere e la ricerca di un piccolo cambiamento nei ragazzi attraverso la loro partecipazione non solo alle attività proposte ma anche alla loro progettazione: generare cambiamento attraverso esperienze di partecipazione e inclusione.

L’adulto, partecipando in prima persona alle attività proposte, ha assunto il ruolo di facilitatore delle esperienze e delle relazioni positive tra pari e tra generazioni diverse.

I beneficiari individuati sono stati i ragazzi/e dai 14 ai 20 anni che generalmente hanno meno occasioni di avvicinarsi ad esperienze educative.

DOVE E QUANDO?

Alcuni membri di comunità Educante coinvolti nel progetto hanno partecipato ad una breve formazione con il sociologo Stefano Laffi, studioso di mutamento sociale, culture giovanili, processi di emarginazione, consumi e dipendenze. Numerosi sono stati gli spunti per capire come e cosa proporre ai ragazzi.

Dopo la prima fase di formazione e progettazione, sono stati coinvolti alcuni ragazzi per svolgere un lavoro di engagement con i coetanei e per la promozione sui social network, per parlare tra giovani lo stesso linguaggio e tramite questo meglio spiegare il progetto.

CEV ed il Centro Famiglie hanno proposto ai ragazzi diverse tipologie di esperienze dal mese di giugno ad ottobre 2022. Il lancio del progetto è stato il concerto del 14 giugno presso il Terzo Tempo dove sul palco si sono alternati 3 giovani gruppi musicali della zona.

Si sono susseguiti poi un breve campeggio a Campertogno, un summer camp a Castellazzo Novarese incentrato sulla sostenibilità, laboratori di giochi ed improvvisazioni teatrali conclusi con una notte sotto le stelle ed incontri per progettare insieme  l’evento finale.

Il 21 ottobre, sfidando nebbia e pioggia, i ragazzi hanno realizzato  e partecipato alla serata itinerante per Vercelli che ha visto la collaborazione di tutti i partner del progetto stesso.

IL CENTRO FAMIGLIE

“Villa Cingoli” ha proposto ai ragazzi alcuni pomeriggi dedicati ai giochi da tavolo.

Con la collaborazione di Matteo Boca, formatore e divulgatore ludico sul Canale YouTube “Recensioni Minute” i ragazzi hanno potuto sperimentarsi con i giochi in scatola durante 4 pomeriggi al Centro.

Quando si parla di giochi in scatola si pensa subito alla classica tombola, gioco dell’oca. Niente di tutto questo! I ragazzi si sono sfidati a colpi di dadi con multisfaccettature, carte con orsi e avvoltoi, torte a strati, combattimenti tra personaggi spaziali, ma hanno anche collaborato per ricreare i sogni, individuare il colpevole di un crimine, scappare da una prigione.

Perché i giochi da tavolo?

Dopo aver proposto ai genitori un percorso di informazione sui videogiochi ed aver offerto ai ragazzi alcuni pomeriggi in cui poter giocare con i videogames insieme ad un edugamer, abbiamo pensato di offrire ai ragazzi una modalità di gioco classica ma rivista in chiave moderna.

I giochi da tavolo non solo intrattengono e divertono, ma possono stimolare l’immaginazione, i riflessi, il ragionamento, inoltre insegnano a rispettare i tempi degli altri, a comprendere e seguire le regole (uno dei maggiori motivi di lite è proprio il mancato rispetto delle regole condivise, giocare è una cosa seria!), a collaborare e anche, se si perde, a fallire. I giochi collaborativi inoltre favoriscono lo sviluppo delle competenze sociali e di interazione, insegnano a vincere tutti insieme mettendo le proprie competenze al servizio del gruppo.

Un modo per sperimentare divertendosi tutto ciò che si sperimenta nella vita di tutti i giorni.